Quando ci contatta una famiglia che ha ricevuto la diagnosi di sordità del figlio, abbiamo cura non solo degli aspetti clinico-riabilitativi ma soprattutto degli aspetti emotivo-affettivi, affinchè la famiglia si senta accolta, correttamente informata , rispettata e sostenuta nella scelta del percorso da intraprendere.
Accettare la diagnosi di sordità per un genitore è un percorso delicato e faticoso; differente è il vissuto e le emozioni che scaturiscono quando un bambino sordo nasce all’interno di una famiglia udente oppure di una famiglia sorda.
Non amiamo le forzature; lavorare insieme a noi significa creare un’alleanza terapeutica basata sul dialogo, sulla fiducia reciproca e sulla possibilità di modificare il percorso in base alle esigenze contestuali del bambino e della sua famiglia.
Non c’è un modello unico e rigido ma ogni percorso è un “vestito cucito a misura di bambino e famiglia”.
Nella fase iniziale di conoscenza, si presta attenzione alla valutazione della diagnosi e dei vari ausili protesici esistenti, all’informazione più completa possibile sui principi, gli strumenti e gli obiettivi dei singoli metodi, rispettando qualunque sia la scelta finale dei genitori.
Nella sordità, infatti, esistono vari metodi e approcci possibili: oralismo, bimodale e bilinguismo. La nostra esperienza pluriennale ci consente di soddisfare ogni richiesta riabilitativa, sebbene nella nostra pratica logopedica, siamo testimoni del fatto che il gesto, se correttamente utilizzato e bilanciato con la stimolazione verbale, non “uccide la parola” ma la sostiene.
Soprattutto nella prima fase, l’utilizzo dei segni ed in generale della gestualità è utile per creare una comunicazione naturale e quindi una relazione efficace in attesa che, attraverso la stimolazione fono-acustica, cognitivo-linguistica e lo sfruttamento protesico, il bambino sia in grado di utilizzare il canale uditivo-verbale.
Non solo: è uno strumento importante anche nei casi in cui, oltre alla sordità, sia presente una fragilità nello sviluppo motorio e cognitivo (Es: ritardo psico-motorio, disprassia, sindromi genetiche).
Sosteniamo l’importanza di una diagnosi e di un intervento precoce fin dai primi mesi di vita per sfruttare al massimo la plasticità cerebrale del piccolo cliente.
Il logopedista accompagna il bambino dalle prime fasi di stimolazione fino ai vari passaggi nelle scuole in cui è necessario sostenere gli apprendimenti attraverso la collaborazione e il dialogo logopedista-scuola-famiglia.
Fondamentale per noi è render competente il bambino e futuro adulto a livello linguistico all’interno di una crescita armoniosa della PERSONA.
Dott.ssa Daniela Bellanova – 339/18.51.730 – Dott.ssa Barbara Sabatini – 388/16.42.995
è possibile contattarle direttamente per avere una consulenza gratuita
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